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Se hai comprato casa prima del 2007 hai già vissuto una delle più drammatiche vicende della storia: la crisi del mercato immobiliare.

Per 6 lunghi anni hai guardato sprofondare il valore del tuo immobile.

Oggi molti “esperti” parlano di ripresa.

Ma forse la storia è destinata a ripetersi (e l’uomo non è così intelligente come credevamo) perché le stesse condizioni che hanno generato la crisi dell’epoca le ritroviamo anche oggi.

Se hai intenzione di vendere casa o sei proprietario di uno o più immobili, ecco cosa devi sapere per proteggere i tuoi investimenti e i risparmi di una vita.

Il declino dei prezzi delle case

Dalla metà del 2007 agli ultimi mesi del 2016, infatti, le case si sono svalutate di oltre il 40% nelle principali città italiane.


Quel famoso declino, che ha portato molte famiglie sul lastrico, è cominciato quando le banche e gli istituti di credito si sono resi conto che (forse) non dovevano dare mutui assurdi a tutti.

Fino al 2008 infatti le banche erano molto generose, e prestavano soldi con estrema facilità a chiunque, pensando di ricavarne grassi profitti.

Ma quella scelta gli si è rivoltata contro quando molte famiglie e imprese non sono più riuscite a pagare le rate e a rimborsare i prestiti.

Cosa succedeva?

Il ritorno dei «prezzi gonfiati» per comprarsi la casa dei propri sogni – anche senza soldi

Se devi comprare una casa per 100.000€, le cifre corrette sono più o meno:

  • mutuo 80.000€
  • capitale personale 20.000€
  • spese notarili, imposte, ecc. 5000€

Devi cioè avere una disponibilità economica di circa 25.000€.

Ma supponiamo che tu non abbia questi soldi. Che fai?

Per recuperare i 25.000 € che ti mancano ti verrà suggerito da qualche finanziatore senza scrupoli di fare un contratto in cui dichiari che la casa la paghi 135.000 € in modo che la banca possa, con mutuo all’80%, darti i 105.000 € che ti servono.

Poi firmi gli assegni e davanti al notaio li consegni al venditore, che in segreto ti restituirà i 35.000 € in più che gli hai dato … senza che il notaio sappia nulla.

In questo modo hai pagato la casa i 100.000 € pattuiti.

Questa pratica andava di moda proprio nel periodo nero della crisi. Poi era stata abolita perché le banche avevano deciso di prestare denaro soltanto alle persone che fossero in grado di restituirlo senza dover morire di fame.

Oggi, pare che siamo tornati alle pessime abitudini del passato.

E se la storia ci insegna qualcosa, potremmo rivivere quel doloroso periodo storico, che è stata la rovina del mercato immobiliare, e una delle cause che hanno generato le centinaia di migliaia di case all’asta in tutta Italia, rovinando le famiglie che avevano fatto ricorso a questa pratica.

A lanciare l’allarme sono gli stessi notai:

mutui gonfiati

Se l’istituto di credito o l’agenzia immobiliare che ti segue nella vendita o nell’acquisto della casa ti suggerisce questa pratica, devi sapere che:

  • Dichiarare al notaio un prezzo “gonfiato” per ottenere dalla banca un mutuo di importo maggiore costituisce un duplice reato: falsa dichiarazione in atto pubblico (fino a 2 anni di reclusione) e truffa nei confronti della banca (fino a 3 anni di reclusione).
  • Sei esposto a sanzioni amministrative fino a 10.000 euro
  • C’è la possibilità (neanche tanto remota) che lo stato ti faccia pagare le tasse sul valore dichiarato, piuttosto che sul valore catastale dell’immobile.

Direi quindi che è una questione economica per te e la tua famiglia, ma anche etica, per evitare che il mercato immobiliare ci crolli di nuovo sotto le scarpe.

Cosa succederebbe se ancora una volta il valore del tuo immobile scendesse brutalmente?
 
Quali decisioni difficoltose dovresti prendere o a cosa dovresti rinunciare?

E’ il solito discorso…

Se tutti gettano il mozzicone di sigaretta a terra, come saranno poi le strade?

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